Sono così contenta che qualcun altro ne parli! "Ma qual è il messaggio che arriva a queste bambine? Qualcuno se lo chiede mai? Qualcuno se ne preoccupa mai?" No, perché chi dovrebbe aiutarle e sostenerle non fa altro che pretendere da loro che crescano in fretta, e lo fanno sia i genitori che non vogliono più averne la responsabilità, che la società che vuole accollare loro dei ruoli utili e perfino chi le difende pretendendo per loro una libertà assoluta che non solo non serve ma da loro delle responsabilità pesanti che non è giusto imporre. "Sei una donna ormai" non è un complimento, è una mutilazione. Hanno il diritto di aspettarsi protezione, il diritto di avere ancora qualcuno fra se stesse ed il mondo, un diritto all'infanzia e alla spensieratezza senza quella crescita forzata che viene mostrata loro come tanto allettante, come un dono, come una grande libertà, come una conquista ma che le richiude solo in altre gabbie. è brutto, triste e irresponsabile.
Spesso non se ne parla, o si fa fatica a farlo, perché ormai la gente non ha pazienza nemmeno nel capire una persona cosa sta dicendo, collocandoti direttamente in un posto.
Stiamo mettendo i bambini in gabbie troppo grandi per loro; e quando accennano a volare possono farsi male.
Il paradosso delle persone che sottolineano che Martina fosse una bambina è che chiedono ai bambini dell’asilo se hanno una fidanzatina o un fidanzatino. Altre invece li vestono come si vestono loro, perché è troppo carina la piccola vestita come la mamma. Nonne che chiedono ai nipotini “e allora, ti sta crescendo il pisellino?”. Zii che incitano i nipotini a toccare il culo alle zie.
Insomma, ci meravigliamo soltanto perché non siamo davvero responsabili delle nostre azioni. E per un gioco, uno scherzo o una risata, ci troviamo con adulti che trovano normale palpeggiare una donna per strada.
Sono così contenta che qualcun altro ne parli! "Ma qual è il messaggio che arriva a queste bambine? Qualcuno se lo chiede mai? Qualcuno se ne preoccupa mai?" No, perché chi dovrebbe aiutarle e sostenerle non fa altro che pretendere da loro che crescano in fretta, e lo fanno sia i genitori che non vogliono più averne la responsabilità, che la società che vuole accollare loro dei ruoli utili e perfino chi le difende pretendendo per loro una libertà assoluta che non solo non serve ma da loro delle responsabilità pesanti che non è giusto imporre. "Sei una donna ormai" non è un complimento, è una mutilazione. Hanno il diritto di aspettarsi protezione, il diritto di avere ancora qualcuno fra se stesse ed il mondo, un diritto all'infanzia e alla spensieratezza senza quella crescita forzata che viene mostrata loro come tanto allettante, come un dono, come una grande libertà, come una conquista ma che le richiude solo in altre gabbie. è brutto, triste e irresponsabile.
Esattamente…
Spesso non se ne parla, o si fa fatica a farlo, perché ormai la gente non ha pazienza nemmeno nel capire una persona cosa sta dicendo, collocandoti direttamente in un posto.
Stiamo mettendo i bambini in gabbie troppo grandi per loro; e quando accennano a volare possono farsi male.
Il paradosso delle persone che sottolineano che Martina fosse una bambina è che chiedono ai bambini dell’asilo se hanno una fidanzatina o un fidanzatino. Altre invece li vestono come si vestono loro, perché è troppo carina la piccola vestita come la mamma. Nonne che chiedono ai nipotini “e allora, ti sta crescendo il pisellino?”. Zii che incitano i nipotini a toccare il culo alle zie.
Insomma, ci meravigliamo soltanto perché non siamo davvero responsabili delle nostre azioni. E per un gioco, uno scherzo o una risata, ci troviamo con adulti che trovano normale palpeggiare una donna per strada.